COME OPERIAMO
Il modello di selezione e verifica dei crediti delle categorie bonus fiscali è suddiviso in tre fasi progressive, dove l’esito positivo di ciascuna fase è prerequisito per avanzare alla successiva. Tale processo di verifica verrà avviato solo previo superamento del controllo preliminare.
Controllo preliminare
IProcediamo all’acquisizione dei dati necessari ad identificare la società (Codice fiscale e Partita IVA) nonché alla schermata del monitoraggio crediti dal quale emerge la natura e l’importo degli stessi per cui il Cedente vuole procedere alla cessione.
Attualmente, prediligiamo la cessione dei soli crediti derivanti da Superbonus 110%.
Tramite i dati sopra indicati, procediamo all’estrazione del fascicolo storico della società per mezzo di piattaforme dedicate. Il fascicolo contiene un set completo di documentazione tra cui la Visura Storica, lo Statuto, eventuali patti sociali depositati, l’indicazione di eventuali società controllanti, le partecipazioni in altre Società nonché gli ultimi bilanci depositati.
Quanto sopra ci permette di verificare, in via preliminare, che la Società abbia i requisiti minimi necessari per la prosecuzione dei controlli previsti dal modello.
Grazie al fascicolo estratto sarà possibile, inoltre, ricostruire la storia della società, avere contezza della sua patrimonializzazione ed approfondire l’ambito di attività della stessa per accertare che questo sia coerente con la pratica edilizia sottesa al credito e con la localizzazione della sede.
A tal proposito, si segnala che prediligiamo società di costituzione non recente. Infine, tale verifica verterà sull’analisi preliminare dei bilanci al fine di verificare la congruità dei crediti presenti nella schermata di monitoraggio dei crediti rispetto alla solidità economica della società. *
L’esito positivo di tale verifica preliminare ci permette di formalizzare l’assunzione dell’incarico con conseguente richiesta della documentazione, necessaria per l’esecuzione dei controlli.
Analisi reputazionale
Tale verifica viene effettuata su tutti i soggetti coinvolti, siano queste persone giuridiche o fisiche. In particolare, l’analisi verterà tanto sulla compagine sociale Cedente, con la ricostruzione di catene controllo e l’individuazione del/dei beneficiario/beneficiari effettivi, quanto sui professionisti chiamati ad attestare i requisiti di spettanza del credito d’imposta (certificatori, asseveratori etc).
A tal proposito, abbiamo sviluppato un processo di verifica reputazionale e di compliance che impiega un patrimonio informativo unico ed una metodologia derivante dalle best practices in materia di Governance Risk & Compliance
Per raggiungere l’obiettivo, ci si avvale di numerose banche dati:
180 provider di informazioni commerciali quali Orbis, Magellano e Aida di Bureau van Dijk, Telemaco (organo ufficiale di Infocamere) e Cribis D&B. Si tratta della risorsa informativa di dati comparabili più completa presente in Italia i cui punti di forza sono:
- dati che coinvolgono oltre 180 information provider internazionali per un totale di 450 milioni di società ed entità censite in tutto il mondo di cui 50 milioni con informazioni finanziarie dettagliate;
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identificativi univoci di strutture societarie dettagliate per la ricostruzione di qualsivoglia catena societaria, l’individuazione del board e del management e, laddove trasparente in relazione alla giurisdizione, del beneficiario effettivo;
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analisi del rischio di credito attraverso i collegamenti indiretti a piattaforme di primarie agenzie internazionali di rating quali Cribis, Falcon, Crif Score, VadRisk, WVB e Albatross per il resto del mondo;
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analisi storica della compagine sociale e del suo perimetro in uno specifico settore merceologico.
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più di 1800 liste di sanzioni internazionali (100% liste mondo) attraverso l’impiego di 9 provider internazionali di Risk Intelligence (World-Check, Compliance Catalyst, Lexis Nexis, StarMine Sovereign Risk, Zanders, Cribis, RepRisk, Hexagon e D&B). Queste liste rappresentano un sistema globale per l’identificazione dei rischi associati alle relazioni d’affari di individui ed entità giuridiche. Le stesse aderiscono e sono conformi a tutti gli standard internazionali di riferimento nei settori di sanction & enforcement, riciclaggio e finanziamento al terrorismo, corruzione, crimini finanziari (frode, falsificazione ecc.), crimine organizzato e non, contrabbando e contraffazione, violazione dei diritti umani, rischi ESG, persone politicamente esposte (PEP’s), società a controllo/partecipazione pubblica, adverse media.
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tutte quelle fonti pubbliche governative quali, a titolo puramente semplificativo ma non esaustivo, le banche dati di Autority dei singoli Stati, delle singole Autorità di Governo (centrali e locali), le liste ONU e OFAC, quelle delle Banche Centrali ecc.
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un software di Data Risk Intelligence per le ricerche sui principali motori di ricerca attraverso la combinazione del nominativo target con circa 250 negative keyword tradotte in 3 lingue, per la ricerca di ulteriori notizie pregiudizievoli e/o criticità reputazionali e di compliance. A tal proposito si allega una tabella che descrive nel dettaglio l’ambito di ricerca in relazione ai rischi accertati
Al termine di tale analisi, verrà redatto un report riportante una valutazione dei rischi accertati e, in caso di criticità, una sintetica descrizione delle stesse con l’indicazione delle principali fonti da cui sono state rilevate.
In particolare, in caso di informazioni rilevate da fonti aperte verrà inserito il link web della fonte stessa. Qualora, invece, risultassero anche evidenze di iscrizioni nei provider e/o nelle liste internazionali di sanzioni, verrà riprodotto anche il relativo report del data base di riferimento. *
Tale fase, dunque, si concluderà con una relazione sintetica confortata dalla riproduzione del report e dall’eventuale materiale aggiuntivo raccolto.
Controlli antiriciclaggio
A questo punto, a seguito di esito positivo della verifica effettuata verranno eseguiti controlli rafforzati che hanno ad oggetto tanto il rispetto degli obblighi previsti dal D.lgs. 231/2007 (obblighi di adeguata verifica della clientela, obblighi di conservazione della documentazione, obblighi di segnalazione e di astensione) tanto la verifica degli indici di anomalia specificamente previsti dalla Banca di Italia in materia di cessione dei crediti fiscali.
Le operazioni connesse alla cessione dei crediti fiscali consentono di ottenere liquidità in tempi ridotti e quindi la movimentazione di denaro sottesa a tali operazioni cela, inevitabilmente, il rischio di violazioni connesse alla normativa antiriciclaggio.
In primo luogo, procediamo all’identificazione del cliente tramite la raccolta dei documenti di riconoscimento nonché attraverso un colloquio da eseguirsi in una forma che consenta di garantire con certezza l’identità dell’interlocutore.
In seguito, per verificare che non siano state poste in essere operazioni in violazione della suindicata normativa, si procede alla verifica della documentazione fornita dal cliente al fine di vagliare l’insussistenza di anomalia sia di tipo soggettivo che oggettivo.
Infatti, ai sensi dell’art. 6, comma 7 lett. b), del D. LGS. 231/2007, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) istituita presso la Banca d’Italia, con provvedimento del 10 novembre 2020, ha elaborato e diffuso una serie di indici di anomalia determinanti per vagliare tanto il profilo oggettivo che soggettivo dell’operazione e valutare se siano stati rispettati i dettami della normativa in materia antiriciclaggio.
Tali specifici controlli vengono eseguiti soprattutto analizzando la copiosa documentazione inviata dal cedente ha elaborato uno schema che riassume il controllo da eseguire in relazione ad ogni singolo indice di anomalia previsto dal citato provvedimento
Per esempio, è nostro compito verificare che i legali rappresentanti della società non siano meri prestanome o che non siano gravati da pregiudizievoli amministrativi o penali oppure escludere che il cedente abbia dubbi rapporti con stati esteri o una tenuta contabile irregolare.
Al termine di questa seconda fase, faremo confluire le risultanze in un documento attestante gli esiti di tali controlli e, ove sussistano i presupposti, rilasceremo una attestazione in cui rileva l’inesistenza di profili di rischio legati alla violazione della normativa antiriciclaggio di cui al D. Lgs. 231/2007, per gli usi previsti dal D.L. 34/2020 così come modificato dal D.L. 11/2023.
Controlli incrociati della documentazione richiesta ex art. 121, comma 6 bis, D.L. 34/2020
Questa fase è eseguita da Partners (Legal Tax ) e consiste nella verifica dell’esistenza e dell’autenticità di tutti i documenti di cui la legge prevede il possesso da parte del cessionario ai fini di escludere il suo eventuale concorso nella frode.
In particolare, l’autenticità dei documenti la cui formazione richiede l’intervento di terzi viene verificata mediante il metodo del controllo incrociato.
Ad esempio, al fine di verificare l’autenticità dell’asseverazione o del visto di conformità, provvederemo a contattare direttamente i professionisti incaricati per aver conferma diretta dell’effettivo rilascio della documentazione suindicata previa verifica dei requisiti.
Invece, per verificare l’autenticità del titolo edilizio abilitativo degli interventi, il cui possesso viene sancito come indispensabile dall’art. 121, comma 6 bis, lett. a) D.L. 34/2020, provvederemo a verificare il possesso dei documenti comprovanti l’effettivo inoltro delle domande all’Ente di competenza (ricevuta di protocollazione e/o pec di inoltro) ed eventualmente, in caso di incongruenze, procederà alla verifica incrociata contattando direttamente l’operatore.
Infine, per i documenti di formazione esclusiva del Cedente o di altro soggetto che contribuisce al processo di maturazione del credito (es. fornitori del cedente) viene utilizzato il metodo della prova a conferma (es. per le fatture, si verificano le relative registrazioni contabili e l’evidenza dei pagamenti).